Insegno da circa 10 anni Arte e immagine nella Scuola Secondaria di primo grado ma è negli ultimi 6 anni che ho trovato  il modo per connettere la ricerca e la sperimentazione con la didattica e l’apprendimento.  

Per 6 anni infatti sono stata la professoressa di Arte della ‘scuola in cui si lavora con la testa e si pensa con le mani’.  (https://icaresegelsi.it/wp-content/uploads/2018/03/Brochure-Michele-Magone.c5584.pdf

Il progetto Michele Magone della Scuola Secondaria Inferiore Pellico dell’Istituto comprensivo Don Gnocchi di Arese offriva una seconda, terza, quarta…infinita…opportunità a ragazzi a rischio di dispersione scolastica. Qui ho imparato giorno dopo giorno ad ‘essere’ un insegnante e non ‘fare’ l’insegnante. Tutta la didattica veniva affrontata in modalità laboratoriale per TUTTE le discipline; matematica attraverso l’educazione motoria, storia e geografia attraverso l’espressione artistica, lettere attraverso la musica, le lingue straniere attraverso il teatro, scienze attraverso la tecnologia e mille altre molteplici contaminazioni.  Il tutto è stato possibile perchè realizzato in squadra e sopratutto perchè coordinato e progettato da una equipe di figure educative professionali (educatori e insegnanti) presenti insieme sia in classe che in tutta la progettazione/programmazione. L’equipe era supervisionata costantemente da una psciopedagogista ed era in formazione e messa in gioco continua con l’attivazione di percorsi specifici con figure specializzate a seconda di quel che emergeva, dei ragazzi frequentati, dello stato…del’arte! 

Anche noi, come tutti gli insegnati, abbiamo dovuto attrezzarci con la Didattica A Distanza (DAD)  per cui l’ultima immagine che ritrae l’equipe dell’Anno Scolastico 2019-2020 ha un aspetto apparentemente diverso dalle immagini raccolte in questi anni. Apparentemente perchè chi è abituato a virare, trasformare e plasmare le lezioni mettendosi nell’ottica dell’ascolto attivo di chi dovrebbe apprendere, riesce anche ad affrontare la DAD senza perdere obiettivi e metodologia.

In questa scuola ho affrontato l’insegnamento della disciplina di Arte e immagine con LABORATORI in compresenza che mirano principalmente ad esplorare e far emergere il tema dell’educazione alla bellezza, del riconoscimento del patrimonio artistico e sopratutto della creazione di una propria identità basata sul riconoscimento dei propri talenti prima che delle proprie sconfitte. 

Da Marzo 2020 a Giugno 2020 data la situazione sanitaria, ho sperimentato l’insegnamento della disciplina attraverso la DAD. Ne è emerso un lavoro complesso ma che è andato estremamente aldilà di ogni aspettativa. Ho ripercorso il filo che mi univa ai miei ragazzi cercando di entrare in punta di piedi nelle loro case e non fermandomi davanti a vincoli che sembravano enormi (ad esempio quello della mancanza di ogni materiale che la scuola forniva a tutti in presenza). Abbiamo dipinto con il caffè, con le forchette, con le cannucce, con le bolle del sapone dei piatti. Abbiamo sperimentato l’uso della fotocamera per creare ritratti e immagini fotografiche cubiste, surrealiste, futuriste…Ci siamo divertiti, trovati, confrontati.

Ritengo che il successo formativo di questa scuola passi attraverso molteplici fattori, ma primo fra tutti, emerso nettamente nel successo della DAD, sia stata e sia al RELAZIONE. Unico strumento realmente necessario, a mio avviso, per riconoscere nella Scuola un luogo in cui crescere e amare la conoscenza.